Chiudi gli occhi per un istante. Riesci a sentire le emozioni che stai provando in questo momento? Sai descriverle? Potresti sentir affiorare la preoccupazione per la prossima riunione, oppure la gioia per aver finalmente portato al termine quel progetto a cui tieni tanto. Spesso le emozioni si affollano insieme al punto da non riuscire a distinguerle, o passano così velocemente da non farci caso. Sempre e comunque sono al centro della nostra vita.
Le emozioni non sono semplici riflessi. Sono l’energia che ci attiva e ci mette in movimento. Molte persone hanno un vocabolario limitato di emozioni e spesso non conoscono le differenze tra loro. Ad esempio, se non riusciamo a distinguere tra frustrazione e rabbia non ci sarà chiarezza e, di conseguenza, non sapremo affrontare le situazioni con risposte appropriate ed efficaci.
Sai comprendere e gestire le tue emozioni?
Ogni emozione cerca di comunicarci un’informazione. Ad esempio, la tristezza si verifica sempre quando abbiamo perso qualcosa a cui teniamo.
Ogni emozione ci muove fisicamente. Questo si chiama pre-disposizione o impulso. Ovvero il modo in cui reagiamo inizialmente quando quell’emozione si innesca. Con rabbia, vogliamo punire la persona che riteniamo responsabile di un’ingiustizia. Nella tristezza, il nostro impulso è di ritirarci dagli altri e soffrire. Il motivo per cui lo chiamiamo “predisposizione o impulso” è che siamo inclini a farlo, ma potremmo scegliere di non farlo per motivi sociali.
Ogni emozione si prende cura di noi, in qualche modo. Ha una funzione. La funzione della tristezza è di farci elaborare la nostra sofferenza e caricare energie per risollevarci. L’insorgere della paura ha lo scopo di proteggerci da possibili pericoli e metterci in allerta attivando le nostre risorse più utili ad affrontare la situazione con successo.
La componente emotiva nel Coaching
Nell’ultimo decennio, il Coaching è emerso come uno strumento potente e mirato che aiuta le persone a chiarire la propria visione e ad intraprendere un percorso per realizzarla. Una delle convinzioni fondamentali nel Coaching è che i clienti, (di seguito coachee) siano sani ed integri ma possono essere inconsapevoli nei confronti di determinate possibilità. La scoperta di ciò che è possibile dipende dal coachee stesso. Questo è ciò che rende un coach diverso da un consulente, un tutor o un insegnante. Quando coach e coachee lavorano insieme, stanno costruendo una relazione per esplorare pensieri, credenze, abitudini ed emozioni. In altri ambiti le persone condividono i loro problemi, abilità o conoscenze, ma nel Coaching è diverso. Il coach sta invitando il coachee a lavorare con tutto il suo Essere.
La sfida delle emozioni
Cosa succede però se il coach non si sente a proprio agio a lavorare nell’area delle emozioni? Se è imbarazzato o a disagio all’emergere delle emozioni del coachee? Che cosa accade se il coach non ha le conoscenze e gli strumenti per comprendere le emozioni del coachee e collegarle alle sue sfide? Sarebbe un po’ come se qualcuno si offrisse di farti guidare la sua auto sportiva e improvvisamente si rendesse conto che non sai usare il cambio manuale. Non ci sarebbe alcuna possibilità per te di approfittare dell’offerta ricevuta.
L’elemento mancante
Poiché ogni essere umano prova una gamma variabile di emozioni, possiamo prevedere che le emozioni abbiano un ruolo nella condizione del nostro coachee e nella sua soluzione. Non tutti gli approcci di coaching si basano esplicitamente sulle emozioni come parte del processo, tuttavia propongono un modo per gestirle insieme al coachee.
E’ importante insegnare un quadro pratico per supportare i coachee nel territorio emotivo, affinché il coach possa contare su un potente set di strumenti e lavorare in modo più completo di quanto non riuscirebbe a fare se non avesse ricevuto una educazione adeguata.
Nei nostri corsi insegniamo quali strutture possono attivare le emozioni e quali pratiche di Coaching possono essere gestite e accompagnate affinché diventino spinte promotrici della trasformazione del coachee
Dai driver dell’Analisi Transazionale al funzionamento delle Neurologie, forniamo modelli di riferimento che aiutano il coach a rafforzare la propria presenza, a rendere più efficace la capacità di ascolto attivo e a trovare il modo migliore per accompagnare il coachee durante tutto il percorso.
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di U2COACH